And you are...
You're exceptional
The way you are
Don't need to change for nobody
You're incredibile
Anyone can see that
When will you believe that?


venerdì, gennaio 29, 2010

Recensione: Final Fantasy VII


Cos'altro c'è da chiedere, dal re dei JGDR? Cos'altro, dal gioco che "vendette la PlayStation"? Cos'altro, dal gioco che ancora oggi sforna spin-off tra sequel e prequel, completando sempre di più una storia già perfetta 13 anni fa? Inutile dire che qui avrete a che fare con un giudizio molto imparziale; o per meglio dire, il giudizio lo è diventato tale dopo aver finito per la trentesima volta questa meravigliosa, indimenticabile, settima fantasia finale.

La nascita

Il 1994 aveva dato alla luce un grande JGDR (Gioco di Ruolo alla Giapponese) per il Super Nintendo Entertainment System: Final Fantasy VI, chiamato III negli USA, che spingeva al massimo le cartucce del sistema sopracitato, creando un mondo che ancora oggi troviamo tra i migliori. La SquareSoft, software house di quel gioco, cominciò subito gli sviluppi per il seguito, Final Fantasy VII, che doveva vedere la luce su Nintendo 64, la nuova console di casa Nintendo. Ma qualcosa andò storto.

La Nintendo decise di non adottare la nuova tecnologia del lettore CD come lettore ottico per i suoi videogiochi, mantenendosi sulla scia delle cartucce. Questo indirizzò la SquareSoft verso altri orizzonti, dato che ciò che voleva creare era qualcosa di epico. Quindi ruppe la sua decennale collaborazione con la grande N e si spostò verso la prima console della multinazionale Sony: la PlayStation, il quale vedeva già discreti titoli di successo tra i suoi lidi, quali Crash Bandicoot e Ridge Racer. Ma il vero successo doveva ancora nascere.

L'uscita

Si sapeva che questo Final Fantasy, come ogni altro, avrebbe venduto tantissimo. Ma il sistema era nuovo, forse molti Playstationari non erano abituati ai JGDR. Ipotesi smentite il 31 Gennaio 1997, giorno in cui ファイナルファンタジーVII esce in Giappone. 3 CD, una dimensione molto alta che garantiva una longevità alta, guardando da fuori. Sta di fatto che quel giorno ci fu il boom.
VgChartz, il famoso portale di videogames che indica i dati di vendita di hardware e software, vede per l'1 febbraio, il giorno dopo l'uscita del suddetto gioco, al primo posto della classifica software proprio lui, vendendo 2,025,834 copie, mentre la console vendeva l'84% in più rispetto alla settimana precedente. L'hardware aumentò a dismisura, mentre il gioco ad oggi ha venduto, tecnicamente, 9 milioni e 720 mila copie: a queste devono aggiungersi le copie vendute della versione International, una versione speciale per il mercato giapponese che contiene le migliorie della versione americana, quali boss segreti, e della versione PC, nonché della più recente versione per PSN. Ma cosa decretò, oltre il nome, il successo di questo videogioco, acclamato ancora oggi come il miglior JGDR mai creato?

La trama

In un gioco di ruolo, conta l'immedesimazione col personaggio. In poche parole, la trama è tutto. La trama di Final Fantasy VI era, ed è tutt'ora, eccelsa. Poteva il VII batterla? Beh, ci è riuscito.


La storia inizia con la visuale di un cielo stellato, che dopo un po' fa spazio ad una giovane ragazza con un cesto di fiori in mano che esce per la strada. Una piccola inquadratura, ma che oggi per molti è molto significativa. La telecamere inquadra dall'alto la città in questione, Midgar, mostrando il logo.
Ora, non vi racconterò pezzo per pezzo il gioco, anche se mi piacerebbe tantissimo, ma questa è una recensione, non una parafrasi, quindi cercherò di fare meno il fanboy e di sintetizzare al meglio.

La ShinRa, Inc. aveva scoperto il modo di estrarre l'energia dal Pianeta. Il Lifestream, questo il nome del flusso vitale delle persone morte che ritornano al Pianeta, con tutte le loro conoscenze, veniva estratto dai reattori piazzati in tutto il mondo dalla ShinRa per ricavarne Energia Mako, molto prolifica. Grazie a questo la ShinRa diventò una delle multinazionali più potenti, fondando il proprio impero sulla città di Midgar, che con la sua forma rotonda ospitava ben 8 reattori Mako per ogni settore. Lento, ma inesorabilmente, il Pianeta moriva. Il Lifestream sarebbe finito prima o poi.

E così che un giovane (giovane...si fa per dire, aveva 35 anni all'epoca) ragazzo della ridente città di Corel, Barret Wallace, decide di riprendere gli ideali di un gruppo ambientalista, gli Avalanche, creando così il suo gruppo a loro onore, al quale aderivano, oltre lui, i suoi amici Jesse, Biggs e Wedge. La base militare era nascosta nel bar di Tifa Lockhart, il 7th Heaven. Anch'ella membra di Avalanche, molto spesso rimaneva in custodia della figlia di Barret, Marlene Wallace, di 4 anni.

Quel giorno, tra gli ultimi del 2007, gli Avalanche avevano intenzione di muoversi. Tifa qualche giorno prima aveva trovato il suo amico d'infanzia, Cloud Strife, nel cimitero dei treni, una stazione vicina al bar di Tifa. Era partito tempo addietro per diventare Soldier, una classe d'elite dell'esercito ShinRa al quale entrano solo i migliori. Lui raccontava che era diventato persino un 1st class, la classe più alta. Proprio quello che serviva agli Avalanche.

Dopo aver fatto irruzione nel 1° settore, gli Avalanche (meno Tifa), distruggono il reattore nel relativo settore. I morti sono incalcolabili, ma Barret se ne curava poco. Voleva la pace del Pianeta. Ma il prossimo settore non sarà così buono. Il Presidente della ShinRa controllerà di persona chi fa tutto quel danno, e dopo un esplosione Cloud si separerà dai suoi amici per venire trovata da Aerith Gainsborough, la fioraia, che veniva inseguita dai Turks, gli "uomini in nero" della ShinRa, che si occupano dei servizi segreti. Cosa volevano da lei?

Dopo varie peripezie, Cloud e Aerith riuscono a ricongiungersi col gruppo, ma la ShinRa ha intenzione di distruggere tutto il settore 7 per stanare Avalanche, senza curarsi degli altri. Aerith viene rapita per salvare Marlene, mentre Jessie, Biggs e Wedge, oltre che tutto il settore 7, vengono uccisi dall'operazione. Barret cerca vendetta. Cloud cercava Aeris. Il luogo comune era il quartiere generale della ShinRa. Tramite varie intercettazioni Cloud riesce a scoprire il piano del presidente ShinRa: la Terra Promessa, una fantomatica terra abbondante di Mako. Solo gli Ancient sanno dove si trova. Aerith era l'ultima della suddetta razza, per questo è stata rapita. Cloud e i suoi amici vengono arrestati, per poi venire liberati il giorno dopo, trovando il Presidente della ShinRa impalato da una lunga spada. Cloud conosceva quella spada. Era di Sephiroth, colui che gli aveva tolto tutto. Il viaggio di Cloud quindi si estende oltre Midgar, alla ricerca di Sephiroth, che vorrà fondersi col Pianeta e che bisognerà essere fermato. Il viaggio conterrà vari elementi, tra cui elementi di ricerca esterna, interna e persino un lutto che segnerà Cloud profondamente.


Il resto

Scusate per l'eccessiva dimensione della recensione...come sempre mi perdo nell'immensità della storia...comunque, Final Fantasy VII oltre all'ottima storia, racchiude tutta la sapienza musicale di Nobuo Uematsu, storico compositore che per l'occasione creò il theme dedicato al villain, chiamandolo One-Winged Angel, ad oggi una delle canzoni più famose della saga. Altro fattore era il sistema di crescita: da un lato avevamo un sistema di crescita in base all'esperienza, in cui i vari punti EXP accumulati mostro dopo mostro facevano aumentare il "livello" del personaggio, con i suoi stati principali quali Forza, Magia e così via, dall'altra avevamo l'equip, molto semplice, con solo 3 equipaggiamenti possibili, ossia l'arma, l'armatura e l'oggetto. I primi due hanno anche degli slot nella quale si possono inserire le Materia, fonte concentrata e cristallizzata dell'energia Mako, il quale racchiudono le varie abilità, quali Magie come Fire, Ice (Materia Verdi), abilità di comando quali Ruba o Lancia (Materia Gialle), abilità di supporto, che linkate ad altre Materia aumentavano il loro potenziale, come l'onnipresente Materia All (Materia Blu), le abilità indipendenti, che agivano per conto loro appena inserite, come HP plus o Proteggi (Materia Viola) e, ultimo ma non meno importante, le invocazioni delle Summon, potenti creature al servizio dei protagonisti nel caso avessimo la relativa Materia Rossa.
Il gioco procede su binari abbastanza rigidi per le prime ore di gioco, almeno finchè non si lascia la città di Midgar: se prima il gioco è un GDR buono, dopo diventa l'esperienza migliore mai vissuta. Libertà di esplorazioni, colpi di scena a non finire, svariati sottogiochi, molti dei quali concentrati nel Gold Saucer, una sorta di parcogiochi con svariati passatempi, dallo snowboard alle scommesse sui Chocobo.
Un punto molto in dibattito sarà sulla grafica: ovviamente all'epoca era il top, così come adesso fa decisamente pietà. Ma un GDR non è solo grafica. Anche l'ottimo Persona 4, uscito da poco, non si fa forte di una grafica eccelsa, ma conta su una storia molto intricata.

In conclusione?

Beh trovo inutile che metto un voto a questa recensione, dato che come ho detto sono di parte...chi l'ha giocato sa già di cosa parlo, non è qualcosa che si può spiegare a parole. Se un gioco uscito 13 anni fa ancora oggi è oggetto di discussioni, di prequel e sequel e molti vogliono il cosiddetto remake in HD, un motivo ci sarà. E questo motivo si chiama FINAL FANTASY VII.

Brian Farey

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