Notte insonne, anche se in realtà ho dormito per ben novanta minuti. Non so quanto riescano a riposare i miei neuroni in tale lasso di tempo per mantenermi poi tale lucidità. Non so se i miei neuroni abbiano mai riposato, a conti fatti. Ma se non lo facessero, sarei dovuto esaurire. Infatti.
Tutto fluisce nella fine ultima, la morte. Death. Mi è capitato molte volte di pensarci. Di come andrebbe dopo. Anche quando ero uno slashion, quando avevo il potere nelle mani. Non era il potere che mi teneva attaccato a questa vita. Non era nulla. Un detto dice che non è doloroso per chi se ne va, ma per chi resta. Oh beh, una volta morto, posso dire solo "fatti vostri".
Ma ne varrà davvero la pena? In fondo, una morte non cambierà l'asse sulla quale gira il pianeta. Sono un seimiliardesimo, e ancora meno, del totale di questo pianeta. Non cambierò il mondo. Anzi, il mondo ha cambiato me. Dicono che il mondo gira, così come la mia testa. Avranno trovato qualcosa in comune.
Ma alla fine, non è la morte quella che preoccupa. Sarei un miserabile se avessi paura della fine di questa vita senza sperare nella successiva. Benigni disse "è stata una sorpresa la vita, sarà una sorpresa anche la morte". E lo dice un non nato di nuovo. A volte vorrei chiedermi dov'è la mia fede. Dice Brian: "Hai visto la mia fede? Può correre e nascondersi...Gesù, ripara questo cuore rotto, e mantienilo vivo." La paura non sta nella morte fisica. E neppure in quella spirituale, dato che per l'appunto sarei uno sfedato (?) se l'avessi. Ho paura della morte mentale.
La gente mi addita come asociale. E di certo non posso dargli torto. Quando avevo una famiglia, PER CAPRICCIO molte volte non uscivo. Avevo bisogno del mio guscio. Avevo bisogno della mia asocialità. Uscire adesso sarebbe come sputare a quelle uscite. Poi, che alla base ci sia tutto un'altro fattore è un altro conto, ma questo è uno dei motivi più validi. Senza contare che ogni luogo è un ricordo. Ed ogni ricordo mi porta alla morte mentale. Persino immaginare qualunque luogo senza un tetto sopra mi istilla ricordi, negativi nella loro positività. Anche se, buffo dirlo, il luogo che mi trasmette più ricordi è, ovviamente, casa mia. Anche se, per fortuna, i ricordi sono così tanti che non si distinguono bene. Ma se dovessero cominciare ad ordinarsi, diventerebbe una casa per fantasmi.
La mia canzone mia preferita, Kodocha, è altamente riflessiva. Un buon ottanta percento è scritto di mia sana mente. Ma una frase, ora come ora, la cambierei. "Certe volte poi, vorrei mandare tutto all'aria...ma se la riguardo un po', poi non mi arrabbio più". Invertiamo. "Certe volte poi, io non vorrei arrabbiarmi...ma se la riguardo un po', all'aria tutto mando...". Può un singolo volto essere causa scatenante di tante emozioni? Sì, se lo è stato realmente. Ma continuano ad essere troppe emozioni. Forse in fila per due col resto di uno ci entravano, ma tutte assieme no. Spingono. E FANNO MALE.
E nel frattempo continuano le inutili discussioni su cosa sia più importante tra lo shopping e i videogames. Ora, con tutto il grandissimo rispetto, attualmente trovo persino la vita inutile, pensa i videogames. Ma se dovessi dare una risposta reale, posso dire che, in futuro, ogni mio stupido videogame mi darà UNA BELLISSIMA STORIA DA RACCONTARE, o da tenere in mente per ricordare emozioni passate. Non so cosa puoi fare tu di paragonabile con uno stupido pezzo di stoffa. Ah beh certo, puoi sempre sembrare chic, ma non penso che regga il confronto.
Ma in fondo cosa realmente importa? (cit. Kodocha, ancora) Amarant dice "Cosa cerco in realtà? Forse non voglio saperlo..." Ma non è proprio il fatto di SAPERLO. Bensì TROVARLO. O magari, far sì che trovi te. Faccio un esempio molto banale: io ho una piccola avversione per i 18esimi, finora non sono andato a due feste di tal nome importanti, uno di un'amica speciale che significa tanto per me, l'altro della persona più importante della mia vita. Ebbene, una mi ha perdonato, l'altra no. Liberi di scommettere.
Però si parla. Si saluta. Si prova. IPOCRISIA. E l'ho detto bello chiaro, l'altro giorno. Ridendo, ma non è questo il punto. L'ipocrisia sarà la malattia che condurrà più gente negli abissi. Purtroppo, non so se esiste una cura. Almeno, non in questo mondo.
Stavo pensando di coniare un nuovo detto. Molti parlano del "tallone di Achille", nota parte del corpo di un noto mito che era l'unica vulnerabile di codesta persona. C'era chi pensava fossi invincibile. E nel periodo del Trespassing, lo pensavano tutti. Non avevo punti deboli, non avevo nessuna parte scoperta. Ma laddove Kikyo fallisce, Kagome riesce. Non conta quanto dura sia il guscio, una noce sarà sempre possibile mangiarla. Il problema sta se bisogna togliere il guscio con lo schiaccianoci, o se ci riesci a mani nude. Sta di fatto che cambierei il "tallone d'Achille" col "cuore di Brian". Oh beh, quello che ne resta.
Ma forse, non è che vorrei tanto tornare al passato. Più che altro, IO vorrei tornare ad essere quello del passato. Ho coniato il termine Heartless prima che uscisse Kingdom Hearts. Mi definivo, e la gente era pienamente d'accordo, un senza cuore. Perso misteriosamente (e, a conti fatti, ancora delle tante persone solo una sa il come l'ho perso) e quindi autorizzato a trattare tutti come dei fondi di bottiglia. Che poi, dai, era divertente. E a conti fatti lo sarebbe tutt'ora, se non fosse che bisogna assumersi le proprie responsabilità. Non si può pretendere un vetro integro dopo averlo volontiaramente distrutto. Si può incollare, certo, ma solo un vetraio potrà farlo bene. E, purtroppo, nonostante i miei miliardi di soprannomi, non posso classificarmi come vetraio. Anzi, penso che nessuno in questo mondo possa ambire a tale titolo.
E adesso? Non posso certo dire di essere ancora un Senza cuore. Ma non posso neanche dire di averlo come tutti gli altri. Che poi, il cuore è solo un organo. È l'anima la patria dei sentimenti. E, positivo, penso che ce ne sia uno solo. Verso una persona. Ed è questo che mi porterà all'autodistruzione. Presto o tardi, si espanderà a tal punto che sarà sotto controllo. Esattamente come l'anno scorso, quando ogni giorno era uguale ed era tutto piatto. Forse riusciremo a resistere, forse no. Una cosa è certa: due poli positivi si respingono, ma nel frattempo aumentano il loro campo magnetico. Ma solo quando si avvicinano. Quindi, dato che uno dei due ha cambiato la polarità, almeno teniamoci lontano di nostro. Oppure ricambiamo la polarità. Tanto, è semplice, no? NO?
Vero, Utada. Forse c'è un male dentro me. DA QUALCHE PARTE. IN PROFONDITÀ. DENTRO ME. Ma lo teniamo a bada. Se mai uscirà, so cosa fare. I sogni servono pure a questo.
Concludo dicendo che in fondo sono come un automobile. Ho un acceleratore, che è la superbia e l'orgoglio. Ma poi ho un freno. Quel meraviglioso freno che è Gesù Cristo. Che funziona grazie ad un olio speciale. Un olio rosso sangue. Ed infine, la frizione donataci da Dio (da cui la famosa canzone "Dio ci ha donato, la frizione...") che ci permette di cambiare marcia, permettendoci di raggiungere la "quinta marcia" che molte persone già conosceranno. Lo so, bisogna accelerare per raggiungere tale scopo, ma il nostro obiettivo è far sì che non siamo NOI a spingere l'acceleratore. Il nostro piede macchia l'acceleratore di superbia e orgoglio. Ma quando è premuto dall'alto...diventa una macchina santa. Una macchina ha un solo scopo: portare gente. Una macchina di Dio ha un solo scopo: portare gente di, e a, Dio.
E con questa vi saluto. Non mi firmo perché non ho ben chiaro chi sia io, anche se un'idea me la sono fatta. Non so quanto durerà questo post, giusto il tempo di rendermi conto che sto pubblicando un mucchio di scemenze. Ma se non lo facciamo ora, non lo faremo più. Oyasumi-nasai, minna. God bless you.
Beh con la storia della macchina hai cercato di salvare una situazione disastrosa. Non so bene con che risultati
RispondiEliminaè triste e lungo sto post!!!! qualche buona motivazione per leggerlo????
RispondiEliminapremetto che non so cosa commentare, ma dopo questo post mi sento in obbligo, seppur qualunque cosa scriva te l avro già detta un miliardo d volte. Il fatto che tu scriva su un blog lo trovo assolutamente contraddittorio. Hai degli amici, delle persone che ti vogliono bene e che sono disposte a farsi in mille per te, ma tu che fai? Le prendi moralmente A SCHIAFFI, rifiutando ogni mano tesa verso di te per aiutarti. Poi però..GRIDI SU UNA PAGINA WEB IL TUO STAR MALE e questo, vuoi o non vuoi, è una richiesta d'aiuto. Ti chiudi nel tuo silenzio e nei tuoi sguardi persi nel vuoto, rispondi male a chi ti dimostra palese interesse nei tuoi confronti, e poi? SCRIVI. SCRIVI IN MODO CHE CHIUNQUE POSSA LEGGERE. O ti chiudi nel silenzio davvero o accetti l'aiuto che ti si offre giorno dopo giorno, questo vittismo è RIDICOLO. Sembrerò dura, con la sensibilità di una pietra forse, ma è solo RABBIA. Non posso accettare d vederti così..step...la vita mi ha insegnato una cosa: TUTTI UTILI, NESSUNO INDISPENSABILE. E te lo dice una che spesso e volentieri ha cercato sostegno nelle amicizie, nei rapporti che diventano vera e propria FRATELLANZA, ma ha altresì imparato, attraverso pugnalate (di spalle e frontali), che è SBAGLIATO DIPENDERE DAGLI ALTRI. Non puoi sprecare la tua vita così, dietro ai ricordi..e prima di parlare a te, parlo a me stessa! C è una piccola differenza fra me e te: io ci provo, mi sforzo, esco..a volte ricado nel mio tunnel buio di apatia e asocialità..ma non lascio che questo mi risukki come un buco nero. Non è ipocrisia stare con gli altri quando si vorrebbe stare soli, è una sfida da vincere con se stessi..PER IL PROPRIO BENE. Nel mondo si dice AIUTITI CA DIO T AIUTA, e in effetti la penso anch io così, in questo caso. Per non parlare del fatto che c è una persona che ti vuole LEGGERMENTE più bene di quella che ti porta a stare così, e ha fatto LEGGERMENTE DI PIù..ha dato la Sua vita per te..sicuramente non l ha fatto per vederti fare il conto alla rovescia per la fine dei tuoi giorni. La vita è bella, è bellissima con gli affetti e gente importante attorno, ma è bella già da sè...e bisogna goderne..! Provaci, non è facile, ma bisogna provare..e una volta che ci provi..ci riuscirai perchè avrai dalla tua parte chi ti offre il sostegno più valido del mondo! VOLERE è POTERE..basta solo che tu lo voglia..che smetti di pensare..(nel senso metaforico del termine) e passi all azione! Devi dare uns enso alla tua vita...devi fare qualcosa per cui sia valsa la pena vivere..e di certo non lo puoi fare in qst condizioni...dic erto non lo puoi fare dal buio d una camera riskiarata solo dalla luce di un computer e con la gioia di 'n cani mottu. TI VOGLIO BENE. e ...ci sono.
RispondiEliminaA questo punto spero che la discussione si sposti da qui e approdi nella vita reale. Qui intanto mi astengoda ogni commento
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