And you are...
You're exceptional
The way you are
Don't need to change for nobody
You're incredibile
Anyone can see that
When will you believe that?


domenica, dicembre 19, 2010

Un futuro già vissuto, decima parte: il matrimonio

La pioggia del futuro mi sembrava diversa. Meno forte, ma più insistente. Come qualcuno che ti bussa nella mente lentamente, ma inesorabilmente.

Non la tolleravo.

Non riuscivo ad uscire dal cimitero, non c’era verso di abbandonare quel luogo. Se non ci fosse stato quel tempaccio avrei fatto una fotografia alla lapide del Legato lì seppellito. Forse sarebbe stato meglio dissotterrarlo per capire chi era. Ma forse sarebbe stato ancora meglio lasciar perdere.

Il cimitero, visto da fuori e sotto il sole, sembrava piccolo. Da dentro e con quel temporale, era enorme.

Dopo trenta minuti sotto quella bufera, mi fermai. Stanco. Avvilito. Presi il telefono. C’era una ricezione pessima. Composi il numero per casa mia, senza pensare completamente che ero in un’altra linea temporale.

Era un uomo. Con una voce abbastanza rude. O ero io, o la mia futura moglie mi aveva tradito.
Mi rispose in maniera strana. Forse perché compariva il suo numero. Forse perché lui a suo tempo aveva fatto la stessa identica cosa. Forse perché…boh, che ne so, so solo che attaccai, mi sedetti in quel prato bagnato e calai la sguardo.

Fu allora, che la vidi.

Vidi quella lapide, quel nome, quella data. Non potevo crederci. A differenza di quella del Legato incognito, il nome e la data erano belli visibili. Fissai a lungo quella lapide, quel certificato di morte indiretto. Non mi importava del temporale. Dovevo fotografare quella lapide. Ma non ci arrivai.

Mi ritrovai a casa mia, col telefono in mano a scattare il mio letto. Letto bellissimo, per carità, ma non così tanto da meritarsi una fotografia.

Mi sedetti al bordo del letto, con la mano sulla fronte. Ero stato testimone indiretto di due morti. Ma la seconda mi aveva scosso molto di più. Nonostante tentai di negare con tutto me stesso quella visione, non potei negare che il mio telefono aveva tra le ultime chiamate una chiamata indirizzata per casa mia. Tentai di giustificarlo dicendomi che nel sonno potevo aver provato a fare una chiamata a me stesso. Risi per quella ridicola spiegazione che provavo a darmi, e mi addormentai.

Forse dire che mi addormentai è un eufemismo. Pensai alle mie vari visioni. A conti fatti, la prima che avevo avuto parlava della morte dei miei genitori. La seconda, era quella dell’eredità.

Ma certo, l’eredità!!

Cercai quel biglietto per tutta la casa, quella busta con scritto eredità. La trovai, aperta, ma vuota. Non c’era niente all’interno.
Papà, cosa mi avevi lasciato, in eredità? La scoperta della morte dei miei cari?

Mi ributtai nel letto nuovamente deluso dal fatto che nessuno riusciva a rispondere alle mie domande. Pensai che forse dovevo parlare con Seiryn della mia scoperta. Ma sarebbe stato inutile. Al novanta percento non mi avrebbe creduto, mentre per il restante dieci percento l’avrei solo messa in agitazione. Decisi di stare zitto. Di tenere quell’enorme peso sulle mie spalle.

Forse, la pausa decisa dal signor Akai è stata provvidenziale.

[Allontaniamoci un attimo dall’io narrante di Akira per spostarci nella prigione della città dove si svolgono i fatti odierni.

L’uomo col mantello Legato stava parlando con l’ispettore che l’aveva tenuto dentro per più di trent’anni in galera. Sembrava una discussione amichevole.

“Allora, caro Legato, cosa ti porta qui? Ormai il tuo tempo l’hai scontato, non puoi più far male a nessuno.”
“Ha davvero ragione, ispettore. Ma mi permetta di chiederle che ore sono.”
“Che domanda strana…sono le 13.45.”
“Ok, attenderemo insieme le 13.50. Nel frattempo, voglio che lei mi dica cosa pensa di me. Mi ha tenuto d’occhio per più di trent’anni, un’idea su di me ce l’avrà.”
“Strano che dopo 10 anni dal rilascio vieni adesso a chiedermi questo. Posso chiederti il perché?”
“Perché ho trovato una persona che, forse, seguirà le mie orme. A tal proposito voglio sapere cosa penserà di lui già adesso. Il futuro è fondamentale, per me.”
“Ma sì, perché no. In realtà, le devo dire che io credetti a lei, credetti quando disse che fu un incidente. Non tanto per le prove da lei portatemi, ma per la sincerità con cui la disse. So riconoscere un cuore che mente ed un cuore sincero. Solo, come ben sa, tutte le prove erano contro lei. E quindi la presi in custodia per cercare un modo di scarcerarla, ma niente. Poi lei continuava a peggiorare la situazione, quindi è rimasto qui più tempo del normale.”
“Come sospettavo. In tutto questo tempo, lei è stata l’unica persona onesta con me. Per questo adesso io sto parlando con lei. Ma ormai mancano 10 secondi all’orario da me concesso. Attendiamo insieme. 9…8…”
L’uomo continuò a contare lentamente e sorridendo. Allo scadere del conteggio, l’ispettore fece un sobbalzo di terrore. Due ispettori senza vita brutalmente squartati vide spuntare improvvisamente dinanzi a sé. L’ispettore si alzò. Pure Legato si alzò, cominciando a ridere.
“Come…come hai fatto??”
“Ah ah ah ah…ah ah ah ah…AH AH AH AH!!!”
La sua risata faceva già capire il perché quell’uomo fosse rimasto tanto tempo in galera.
“Ho deciso di risparmiare la tua vita e di dirti la verità, ispettore. Io posso viaggiare nel futuro. Andare avanti, capisci? Posso decidere l’intensità dei miei spostamenti. Semplicemente, ho piazzato quei due poliziotti là alle 13.50, circa un’ora fa, in modo che nello spostamento temporale comparissero istantaneamente. Comprendi? No, non importa. Ma sappi che alle 14 l’intero dipartimento di polizia andrà in fiamme. Non ci sarà nessun sopravvissuto. Nel mio futuro morivi pure tu, ispettore. Vediamo se le mie parole basteranno a salvarti la pelle.”
L’ispettore era indeciso tra il prendere la sua pistola o cominciare a correre. Decise di mettere la sua vita a rischio per il senso del dovere. Puntò l’arma verso l’ex detenuto, che da quel momento in poi era ridiventato un ricercato.
“Pessima scelta, ispettore. Non voglio sentirti dire che non ti ho dato una seconda scelta. Ma non è un problema che mi pongo. Tra trenta secondi non ci sarà più domanda che tu potrai porre.”
“AH SI’? VOGLIO VEDERE COSA MI SUCCEDERÀ TRA TRENTA SECONDI! TU SEI SOLO UN UOMO! TU SEI SOLO UN CIARLATANO! TU SEI SOLO…”
I trenta secondi erano scaduti. Un colpo di pistola sparato dal nulla colpì l’ispettore nella parte sinistra della sua tempia, facendolo morire sul colpo. Il vecchio ricercato, quindi, piano piano cominciò ad allontanarsi dalla centrale, che alle 14 in punto prese fuoco, ridendo sontuosamente e sussurrando qualcosa sul fatto che nessuno poteva fermare la Dinastia dei Legato.

Ritorniamo ad Akira.]

I telegiornali parlavano di attentato terroristico. Anche se non mi interessava più di tanto, erano ugualmente persone che avevano perso la vita e che avevano lasciato mogli e figli. Ma non me ne curai, il mio interesse in questa notizia non cambiava il mio mondo, ed io avevo un altro pensiero.

Mia cognata ed il mio migliore amico stavano per sposarsi.

Persino il pensiero delle due lapidi scomparii, non volevo che intaccasse la mia vita. Non volevo che altre persone soffrissero per me. Quello doveva essere un giorno di festa.

Dopo un’augurio postumo a mio padre, cominciai a prepararmi per la festa. Non avevo molto gusto nel vestire e Seiryn doveva giustamente aiutare la sorella. Avevo comprato un vestito qualche giorno prima, ma non avevo idea di come si inserisse. Meno male che vennero Seika e Gikam ad aiutarmi, sennò sarei stato il testimone principale senza un abito adatto.

Arrivai in chiesa per le 15.30. Il matrimonio doveva essere alle 16, teoricamente. Seyo era già lì, insieme ai suoi genitori ed il fratello, seduti rispettivamente nei posti dei genitori e nei testimoni. Gikam e Seika si sedettero pure nel posto dei testimoni, mentre io scambiai due parole con Seyo. Gli dissi che volevo fare un discorso prima che la funzione iniziasse. Si sentì onorato.

La sposa arrivo alle 16.45 col padre e la sorella. Solitamente si guarda la sposa, si fanno i complimenti, e così via. Ma non potei fare a meno di ammirare la sorella della sposa. Era più bella della sposa. Era più bella di qualunque donna in questa Terra. Pensai con un po’ di piacere che quell’intero corpo in futuro, sarebbe stato mio. Ma poi mi ripresi dicendomi che ero fortunato a possedere il privilegio di stare accanto a quella donna così bella, così intelligente e che condivideva appieno il mio sogno.

Entrammo tutti in chiesa, e ci sedemmo nei rispettivi posti. Il signor Akai e i genitori di Seyo erano piazzati nell’ala genitori. Io, GIkam e Izuru eravamo nell’ala testimoni dello sposo. Seiryn e Seika erano nell’ala opposta. Seyo e Sairyn, ovviamente, erano piazzati nell’ala sposi.

Era bello definire ogni luogo come un’ala.

Quando il prete cominciò a chiedere se qualcuno volesse dire qualcosa per gli sposi, mi alzai.
C’era molta gente che mi guardava. Ma dopo l’esperienza al concerto, non mi impressionavo più di nulla.

“Molti di voi mi conosceranno. Sono Akira Farey. Oggi 19 febbraio 2011, sono qui presente per festeggiare. Sono nato in Italia, e mai avrei pensato che oggi mi sarei ritrovato in Giappone per festeggiare. Ho conosciuto questo ragazzo all’ultimo anno delle superiori, e questa ragazza l’anno successivo all’università. Siamo diventati amici, e pure parenti. Ma oltre tutto questo, siamo diventati colleghi. Compagni. Fratelli. Abbiamo pianto sulla stessa sofferenza. Abbiamo riso sulla stessa gioia. E oggi, quello che prima loro due facevano separamente, lo faranno insieme. Ho seguito l’innamoramento di Seyo quando era un ragazzino cotto di una ragazza universitaria. Era davvero buffo, ah ah! Ma guardatelo adesso. È un uomo serio, disposto a rendere felice la donna che ama. Disposto a dividere la propria vita con la sua. E so che anche Sairyn farà lo stesso per suo marito. Quest’unione sancirà un nuovo inizio. Seyo Karasu, Sairyn Shiteru. Io, dall’alto della mia amicizia nei vostri confronti, vi dichiaro marito e moglie!!!!”
Un applauso condì il mio discorso finalizzandolo. Il prete stesso mi disse che non c’era più bisogno di salire, che avevo fatto tutto io. Poi salì ugualmente per la funzione religiosa, ma il mio discorso aveva toccato Sairyn, tanto che cominciò a piangere. Quando la funzione finì e andai a salutarla, mi abbracciò come mai aveva fatto. Non avevo mai avuto un rapporto strettissimo con mia cognata, eccetto che per lavoro. Ma sapevo che quelle parole l’avevano commossa, e mi ringraziò dicendomi che conoscermi è stata una delle cose più belle che le sia capitata in vita, e che molto probabilmente se non fosse stato per me oggi non si sarebbe sposata.

Forse è vero. Sono riuscito a modificare il futuro di Sairyn. Magari sarebbe andato tutto nello stesso modo. Fu io a spronare Seyo ad andare all’università. Boh, inutile fare dietrologia. Posso andare nel futuro, mica cambiare il passato.

Al ristorante, ovviamente, non potevamo stare lontani dalla musica. Io, Seiryn, Gikam, Seika ed un inedito Izuru alla chitarra, con ovviamente Akai al mixer, cominciammo a cantare la canzone d’amore che avevo composto appositamente per loro. Mi aveva detto Seiryn di fare qualcosa di carino. E mi sembrò di raggiungere l’obiettivo.

Quel 19 febbraio del 2011 fu segnato nel mio calendario dei giorni felici. Tornai a casa distrutto, ma soddisfatto. Seyo e Sairyn avevano trovato una casa appena qualche chilometro distante dalla casa del signor Akai. Era stato il regalo di matrimonio del padre della sposa. Cominciai a pensare che il signor Akai si caricasse di troppi debiti. Ma non volli pensare troppo, magari aveva ricevuto altri soldi per lavori che non sapevamo. So solo che, quella notte, dormii sereno. Lontano dal lavoro, lontano dai pensieri, felice di sapere che due miei grandi amici avevano unito la loro vita e, in futuro, che avrei fatto anch’io lo stesso con la donna che amo.

FINE DECIMA PARTE.
(Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Story by Brian Farey. All right reserved.©)

4 commenti:

  1. una volta connesso dal PC commenteró per bene

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  2. un pò di love story pure qui ....comunque non vedo l'ora di saperne di più sul vecchio.....

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  3. e vadda ddu fabrizioke fa la parte d quello interessato alle vicende d amore!!xD cmq bella storia...letta al lungo mare..passeggiando..con gli okki ke fanno giacomo-giacomo (ammessoke gli okki possano farlo)..e un commento in stile gialappas in sottofondo..è qualcosa ke nn ha prezzo!!!cmq ora ke ho commentato..io terzo polo del trio dei commentatori puoi anke pubblicarel undicesima parte!



    -.-

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  4. Ho un'idea sull'identità del vecchio misterioso. Ma non ti anticipo nulla, voglio prima acquisire delle informazioni.

    Cmq concordo con l'anonimo... leggere a lungomare è stato edificante.

    JK

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