Pioveva. Almeno credevo, dato che ne sentivo solo il rumore, ma poteva pure essere qualche residuo.
Ero ormai da qualche ora buona seduto nel mio letto, con lo stereo acceso. Avevo inserito l'ultimo cd di Utada Hikaru, uscito da neanche due settimane. Avevamo avuto il permesso di suonare Show me love al nostro prossimo live, ma ancora non eravamo pronti. Seyo non sapeva ancora gli accordi precisi, Seyrin non arrivava alle note più alte, oltre a pronunciare malissimo le parti inglesi. Era andata fuori città per prendere alcune lezioni speciali per l'estensione vocale. Anche per questo, cominciai a chiedere a me stesso cosa ci facesse lì, se era fuori città. Ma ero ancora troppo stanco per alzarmi e chiedere.
Non mi era rimasto altro che continuare a pensare.
Pensai a quel giorno, quando la conobbi. Ero rimasto fulminato da cotanta bellezza. Non mi era mai interessato molto costruirmi una vita, perlomeno non nei cinque anni a venire, in fin dei conti ero solo un ragazzo, ancora.
È strano come le nostre decisioni possano svanire, quando abbiamo la bruciante realtà dinanzi a noi.
Mentre Seyo parlava col signor Shiteru, Sairyn mi presentò sua sorella Seiryn. Oh beh, presentò. Io non stavo minimamente ascoltando la sua voce. Trovavo più interessante il rumore che faceva lei quando espelleva anidride carbonica. Riuscì vagamente a capire che aveva 16 anni, che si chiamava appunto Seiryn, studiava canto e basso, andava al quarto superiore e, come tutta la famiglia, aveva una grande passione per la musica. Quando Seyo chiamò Sairyn per la parlata finale, io rimasi sola con lei. Cominciammo a parlare. Di musica, di interessi, di moda. Premetto che la moda mi ha sempre schifato, ma è impressionante vedere come un uomo riesce a diventare un ibrido per una donna. La sua voce mi colpiva ogni secondo che la sentivo. Le chiesi se poteva cantarmi qualcosa, volevo vederla (o meglio sentirla) all'opera. Cominciò a cantarmi Every Heart di BoA. Ora, se devo essere imparziale, il modo in cui aveva pronunciato "Every Heart" avrebbe fatto ridere ogni nativo italiano che sa un minimo di inglese. Ma il resto era semplicemente divino. Non una stecca, non un'imprecisione, non una esitazione. Metteva fuori l'anima mentre cantava, chiudeva gli occhi e apriva il suo cuore. La guardai basito per tutta la durata della canzone, e alla fine non riuscì a trattenere gli applausi. Al settimo plauso verso quella meravigliosa creatura, uscirono Seyo e i rimanenti membri della famiglia Shiteru. Spero che nessuno abbia notato che ero molto contrariato della loro interruzione.
"Allora, ladies and gentleman (detto con inglese pessimo), voglio annunciare che io, Akai Shiteru, sono ufficialmente nonno!!!"
Alla notizia prettamente inverosimile, la figlia maggiore picchiò suo padre, mentre Seyo svenne dalla vergogna.
"PAPÀ!!!! MA CHE CAVOLO DICI!! Vogliate scusarlo...voleva semplicemente dire che...ehm...ecco...io e Seyo ci siamo ufficialmente fidanzati!"
Nel dirlo mostrò un anello da fidanzamento. Non saprei dirvi quanto valesse, non ne capivo molto. Comunque, ero felice per Seyo. Eravamo ad un passo dall'essere parenti.
"Ahi ahi ahi...una volta le mie figlie avevano più rispetto per me...AH AH AH!! Comunque, auguri a tutti! Datemi dei nipoti che amino la musica sennò vi rinnego tutti!!! Ah ah, Akira che ne dici di fidanzarti con la mia figlia rimanente?"
Grande papà, amo il tuo modo di predire il futuro.
"Ehm...veramente..."
"PAPÀ!! Ma non crescerai mai!!"
Un po' rimasi scontento della sua risposta, però non negò nulla, quindi in futuro chissà...
"Ok, ora è il momento di fare i seri. Da quello che ho capito, avete intenzione di formare una band, giusto? Il nostro studio, purtroppo, resterà inagibile fino a fine mese. Ma appena sarà pronto, faremo tutti una bella scampagnata verso quella meta ambita...vedremo di registrare qualcosa...allora, possiamo elencare tutti le nostre qualità? Io sono un discografo ed un fonico, ex cantante...venti anni fa ah ah! Ora tocca a voi!"
"Bassista e voce"
"Fonica e compositrice"
"Chitarrista"
"Autore, voce e compositore"
"Ok, allora siamo tutti d'accordo. Giorno 30 Gennaio 2006 ci vedremo tutti qui per poi partire verso l'avventura!"
Era strano vedere tutto quell'entusiasmo in un quarantenne single. Forse, gli avevamo portato un'aria di freschezza nella sua vita condita da sole due figlie.
Ora, dovevo prepararmi per il lavoro.
Avevo composto cinque o sei canzoni, tra cui la famosa Saikyou. Qualche volta mi vedevo con Seiryn, con la sua voce dava vita a quello che io scrivevo. Formavamo un'unione perfetta. Pensavo che il 30 sarebbe stato il giorno in cui mi sarei dichiarato a lei, se il giorno prima non avessi avuto quel litigio coi miei genitori.
Ero sdraiato nel mio letto, ascoltavo l'ultimo cd di Utada, Single Collection Vol. 1. Pensavo che ogni traccia cantata da Seiryn sarebbe stata bellissima. Quando di colpo entrò mio padre dentro la stanza. Per il solo fatto che aveva interrotto il bridge di Letters, pensavo di avere un motivo valido per potermi arrabbiare con lui.
"Akira, domani partiamo. Torniamo per un mese in Italia."
"...ok, salutatemi i parenti."
"Perché, chi ti fa pensare che tu non possa venire."
"Domani lavoro."
"E allora? Lascialo."
A quella frase scattai dal letto e fermai lo stereo. Sentire qualcuno che stroncava una mia azione senza neppure conoscerla, mi fece andare in bestia.
"Forse non hai capito, domani sono in sala di registrazione. Devo incidere quello per cui lavoro da una vita. Se tu e la mamma vi divertite a fare il giro del globo, buon per voi. Ma io devo pensare al mio futuro, e se partissi mi giocherei tutto. Ho un grandissimo rispetto per te, e lo sai. Ma nessuno può stroncare i miei sogni. Il mio sogno."
Cercò di replicare, ma non ci riuscì. Come si diceva nella mia regione d'origine, "u stuccai". Se ne andò mormorandomi di fare quello che volevo, che ero grande ed indipendente. Appena uscì, rimisi Letters e mi addormentai. Sognai che mi sarebbe arrivata davvero una lettera, contenente un assegno con su scritto "Eredità".
Mi svegliai verso le 9 di mattina, i miei erano già partiti. Notai stranamente di indossare il pigiama, anche se ricordavo distintamente di essere andato a letto con la tuta del lavoro. Ultimo giorno di lavoro, tra l'altro. E se magari qualcuno mi diceva dov'era la tuta, l'avrei restituita al principale.
Il giorno più emozionante della mia vita. E molte emozioni non furono positive.
Arrivai da Seyo alle nove e mezza, e mentre camminavamo cominciò a fischiettare qualcosina. Non l'avevo mai sentito cantare, sarebbe stato bello sentirlo. Mi disse che avrebbe cantato qualcosa di Gackt una volta nello studio, se se la sentiva.
Alle dieci arrivammo a casa Shiteru. Il signor Akai sembrava un uomo d'affari vecchio stile. Sairyn era la solita ragazza leggera e allegra, pure nel vestire, mentre Seiryn...sarei altamente imparziale se la descrivessi.
Grande fu la mia delusione quando, in macchina, mi misi davanti lasciando dietro Seyo e le ragazze. Era ovviamente la soluzione più naturale, però non potevo certo saltare di gioia. Il signor Akai mese delle sue vecchie registrazioni di quando faceva parte del suo vecchio gruppo, gli Slashion. Dicevano che erano un gruppo affiatato, tutti grandi amici, ma poi alcuni se ne andarono, alcuni morirono, e così via. Nel frattempo, io e Seyo cominciammo a pensare ad un nome per il nostro gruppo, ma la nostra mente era vuota. Ci pensammo per tutto il viaggio, finché non arrivammo alle 13 circa nello studio di registrazione.
Amavo già quel luogo. Da fuori, poi quando entrai lo amai ancora di più. Amai più quel luogo che i proprietari. Chitarre, batterie, bassi, contrabbassi, persino clarinetti, la mia amata armonica, un mixer a 64 canali. Pensavo che non sarei mai uscito vivo da lì. Stavo per chiedere al signor Akai di adottarmi, tanto della mia famiglia biologica non mi importava più di tanto.
Il primo a registrare fu Seyo, come mi aveva promesso. Cominciò ad intonarmi Redemption di Gackt, mentre Seiryn suonava il basso e Sairyn mi mostrava l'arte del fonico e della compositrice. Rimasi, anzi sarebbe meglio dire rimasimo, scioccati dalla voce energica di Seyo. Non sapevo perché me l'avesse tenuta sempre nascosta.
Un segreto non è sempre una vergogna, a volte è motivo di grande umiltà.
Non mi disse mai nulla perché quando mi presentai a lui gli dissi che ero un cantante, principalmente. E se avessi visto la sua voce migliore della mia, avrei potuto rinunciare. Lo sgridai per quel pensiero infantile, anzi fui contento che fosse lui la voce primaria nel nostro gruppo. Avrei avuto una responsabilità in meno, mi bastava la composizione dei testi.
Arrivò al punto che entrammo io, Seyo e Seiryn per registrare Saikyou, mentre Sairyn registrava. Mi sentii quasi un pesce fuor d'acqua, con tutti loro la cui iniziale era la S, pure la canzone. Come se loro, nativi giapponesi, dovevano chiamarsi in maniera differente da me che non le ero. Ma non era più tempo dei pensieri, bensì dell'azione.
Uscimmo col pezzo dopo due ore e mezza, mentre il signor Akai ci supervisionava. Ci fece sentire il prodotto finale: meraviglioso. Vidi Seiryn ridere contenta quando finimmo la registrazione.
Bello vedere come le proprie creazioni possono far sorridere gli altri.
In quella gioia generale, pensai finalmente a dichiararmi. Ma il mio piano fu frenato da una chiamata. Amavo la tecnologia, ma penso che maledissi ogni telefono nel pianeta in quel momento.
"Pronto, parlo con Akira Farey?"
"Sì, sono io, chi parla?"
"Buonasera, sono il responsabile della ditta aerea giapponese. È lei il figlio della coppia di coniugi Farey che stamattina si sono imbarcati presso l'aereo per l'Italia?"
"Si, penso siano loro. Perché?"
"Mi dispiace dirle che l'aereo è precipitato verso le 10 di mattina, e non ci sono superstiti."
Non so se continuò a parlare, io non lo ascoltavo più. Chiesi solo un'ultima conferma, come i loro nomi e i loro effetti personali, e capì che non era uno scherzo. I miei genitori erano morti.
Dopo una mezz'ora che ero fuori dallo studio, Seyo uscì a chiedersi che fine avevo fatto. Di certo non poteva mai aspettarsi che mi avrebbe trovato con le lacrime che mi uscivano. Quel giorno, avevo appena raggiunto un traguardo. Ma mi era parso di aver perso l'intero percorso. Alla domanda scontata di Seyo, risposi in una maniera ancora più scontata. Seyo, poverino, si capiva che non sapeva come doveva consolarmi. Ma apprezzai il suo gesto, nel suo maldestro tentativo di mostrarmi che mi voleva bene. Entrò dentro e spiegò la situazione a chi era dentro. Uscirono immediatamente a vedermi. Fortuna che mi avevo prontamente asciugato le lacrime, nonostante tutto non volevo essere mostrato come un debole agli occhi di Seiryn. Anche se, di fronte alla morte, non c'è il debole o il forte. C'è solo la morte.
A turno mi abbracciaronno, per mostrarmi affetto e vicinanza. L'abbraccio di Seiryn che desideravo così tanto, mi sembrò freddo. Freddissimo. Ma non era lei ad esserlo. Ero io che avevo chiuso la mente e gelato il mio corpo. Cominciai a pensare al fatto che l'ultima discussione che fu con mio padre fu un semi litigio, così come con mia madre. Mentre il signor Akai aveva deciso di ritornare a casa e preparavamo i bagagli per tornare, ripensai a quella visione sotto stress che ebbi. Quando l'aereo entrò e maciullò mio padre. Cominciai a pensare che, forse, potevo evitarlo. Poi pensai che dovevo essere lì sopra con loro. Che ero vivo per miracolo. Poi pensai alla realtà più evidente di tutte: ero solo.
Tre lunghe ore di pensieri e meditazioni. Dovevo tornare a lavorare. Dovevo mantenermi la scuola. Dovevo...dovevo fare troppe cose. La mia testa scoppiava. Il mio cuore urlava. Le mie dita tremavano. Non avevo una sola parte del corpo che si comportasse normalmente.
Finalmente arrivai a casa. Salutai il signor Shiteru e le figlie, mentre Seyo mi disse che qualunque cosa mi servisse la potevo chiedere. Lo ringraziai, e poi entrai a casa. Notai uno scatolo all'entrata, vi era sopra il nome della ditta di aerei. Dovevano essere gli effetti personali dei miei genitori. Non potei fermare le lacrime, mentre la aprivo. L'orologio di mamma, il portafogli di papà. Poi scesi in profondità. C'era un libro, un libro che non vedevo da quando mi ero trasferito in Giappone. E pensare che in Italia era il libro che mi piaceva di più. Lo aprì casualmente, e lessi "In verità, in verità ti dico che tu oggi sarai con me in paradiso." In quel momento, cominciai a piangere più forte, e a capire che loro, che al contrario mio non avevano rinunciato alla loro fede, erano realmente in quel posto meraviglioso, in quel paradiso. Cominciai a pregare. Chiesi al Signore di aiutarmi, di sostenermi, di mandarmi un aiuto per superare quel momento terribile. Fu allora che suonarono alla porta. Non che avessi molta voglia di aprire, ma poteva essere la polizia, quindi ero costretto.
Grande fu la sorpresa quando vidi Seiryn di fronte a me, tutta infreddolita, quasi in lacrime.
"Ciao...non so perché sono qui...cioè, lo so...so che è una situazione difficile...quando morì mia madre, io ero molto piccola, ma ricordo che stesi malissimo, e se non fosse stato per mia sorella, non avrei passato quel periodo facilmente...ora quella situazione la stai passando tu, e non voglio che lo passi da solo!"
Entrò in casa, chiuse la porta, mi abbracciò, e cominciai a piangere. Lei mi seguì a ruota. Fu una notte liberatoria, sia per l'interno, sia per l'esterno.
Capì che, nella solitudine più assoluta, non si è mai soli.
Penso di non aver più nulla di raccontare per quanto riguarda il mio passato. Sono passati quasi cinque anni da quel giorno, siamo nel dicembre del 2010, Akai mandò Saikyou alla Sony che ci scritturò, e ora abbiamo tre album all'attivo. Sia io che Seyo ci sposeremo l'anno prossimo, soldi permettendo.
Decisi di alzarmi dal letto, e chiesi a Seiryn di raccontarmi perché fosse a casa, se doveva restare fuori città per studiare la canzone. Mi disse che era normale che fosse rientrata, dato che era giorno 4. Quando mi disse il giorno, cominciai a capire che qualcosa non quadrava. Mi chiedete cosa? Semplice. Seyo mi chiamò giorno 2. Che fine aveva fatto la sera di quel giorno, ma soprattutto COSA ERA SUCCESSO GIORNO 3??
A volte, penso che sarebbe stato meglio non scoprirlo mai.
FINE TERZA PARTE
(Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Story by Brian Farey. All right reserved.©)
mmmmmmmh, si.. tutto sommato mi piace. Bravo u.u
RispondiElimina(XD)
1."trovavo più interessante lei mentre espelleva anidride carboica....." xDxD si pessu
RispondiElimina2.perkè hanno quasi lo stesso nome??
3.la parlata finale è un'epsressione orrenda...dai...sforzati un altro pò..pokissimo!
4. nn vedo l'ora d vederti incontrare la tua seyrin per sentirti parlare d moda *.* xD
5.che c entra l italiano se -stay with me- è inglese?
6.anello DI fidanzamento
7. il padre d qst 2 ragazze è tr idiota xDxD
8. la vita condita dalle figlie mi genera confusione mentale xD più adatto a un'insalata cm termine
9.fino a fine mese suona male, anche se è corretto grammaticalmente
10.perfettamente al posto di prefettamente
11.akai MISE
12.pungente il riferimento slashon xD
13.u stuccai.....un sogno xDgrande step
14.rimasimo?????O__________O ste CE LA PUOI FARCELA (alla giorgio xD)...scommetto ke è stata una distrazione
15. mi avevo asciugato le lacrime?-.- ste
16. bella la massima sull'umiltà..bello il comportamento di Seyo..peccato nella relatà tutto ciò sia solo un'utopia...mai incontrata una persona così umile
17.maciullò....uno dei motivi per cui ti stimo ;)bravo mba..vadda a ddu step xD
18.mi disse che qualunque cosa mi fosse servita, avrei potuto chiederla*
19.stetti malissimo*
20.più nulla DA raccontare
21.la parte della Bibbia la modificherei un pò..nn so...
Cmq bello....ho bisogno di kiarimenti sulla conclusione però.....aspettiamo tutti la continuazione!!!con ansia e trepidazione!!!!=D daiii steeee stupiscici tuttiiii
1 - Lezioni speciali per l'estensione vocale? Cosa sono esattamente?
RispondiElimina2 - Akira che dice "io rimasi sola"?
3 - I verbi riuscire, aprire, capire, alla prima persona singolare, al passato remoto vogliono la doppia "i" finale. Hai la tendenza a coniugarli come la terza persona singolare.
4 - "Dicevano che erano" non mi suona benissimo. Forse meglio "Dicevano di essere".
5 - Di solito ci si imbarca su un aereo, non presso un aereo.
6 - Quelli della "ditta aerea" (che espressione, forse sarebbe stato meglio "compagna") come hanno fatto ad entrare a casa a portare lo scatolo con gli effetti personali?
7 - Avresti dovuto accordare "la situazione" con "la passi", non "lo passi".
8 - Ah, un batterista no eh?
Adesso mi hai messo curiosità... voglio vedere come prosegue questa storia. Comunque sei un grande. L'idea del romanzo a quattro mani è stuzzicante per quanto possa essere ardua come impresa.
sempre più invitante, se mi permetti 2 appunti.Non sono un grande appassionato dell'io narrante ( questo è un mio gusto), ma in quanto a suspence ed emozioni tocca abbastanza, secondo appunto credo sia impossibile che negli assegni possa esserci scritto "eredità"!!!
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